Pioggia, grandine e forte vento: dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta in almeno tre diverse occasioni negli ultimi giorni di luglio, la città di Monza fa i conti con i danni e con il pericolo di sostanze pericolose che solo accidentalmente sono state scoperte. Adesso c’è il rischio amianto: alcuni dei tetti scoperchiati, infatti, avevano al loro interno fibre di eternit, una sostanza cancerogena estremamente pericolosa per la salute dell’uomo.

In particolare il campanello di allarme è stato fatto risuonare da alcuni occupanti di un centro sociale: l’immobile è stato, infatti, praticamente scoperchiato.

Rischio amianto, i residenti hanno chiesto un intervento immediato

Chi abita nella zona limitrofa non ha perso tempo e ha subito contattato le autorità competenti, chiedendo che si attivassero subito per rimuovere i materiali pericolosi, visto che i detriti di amianto provenienti dal tetto dell’edifico si stavano riversando sulle strade compromettendo la salute e l’incolumità dei residenti e di chi le attraversa. Oltre a far sgomberare l’intera area hanno richiesto una bonifica del materiale tossico.

Anche il mondo della politica chiede spiegazioni e un intervento immediato per sanificare la zona: durante il prossimo consiglio comunale verrà presentata un’interrogazione in merito ad eventuali comunicazioni tardive da parte del Comune sul pericolo amianto in alcune zone della città. 

Dal Comune un vademecum per mettersi in sicurezza 

Nell’immediato il Comune ha fatto sapere di voler intervenire al più presto, ma nell’emergenza ha diffuso una serie di regole per proteggersi dalla polvere di amianto: una sorta di vademecum per salvaguardare la salute. I cittadini residenti nell’area interessata hanno dovuto indossare idonea mascherina FFP2, ogni qualvolta sono usciti dalla residenza e hanno transitato nel perimetro oggetto di restrizione.

Tra le altre disposizioni del Comune di Monza: il lavaggio con acqua delle calzature utilizzate all’esterno, sempre con utilizzo di maschera protettiva; le finestre delle abitazioni mantenute chiuse con le tapparelle abbassate o gli scuri chiusi, per agevolare le procedure in atto; per gli impianti di condizionamento che prevedono captazione di aria dall’esterno, sostituzione dei filtri alla conclusione delle attività di bonifica.