Quando c’è esposizione all’amianto potrebbe esserci il rischio di sviluppare patologie molto gravi, che possono portare anche alla morte. Secondo quanto riportato dal IV Rapporto del registro Nazionale Mesoteliomi, le malattie principali connesse all’esposizione di amianto sono soprattutto tre e riguardano patologie dell’apparato respiratorio. Si tratta, in particolare, di tre malattie oncologiche: carcinoma polmonare, asbestosi e mesotelioma.

Malattie da esposizione all’amianto

Il carcinoma polmonare è il tipico tumore dei polmoni. Non occorre una lunga esposizione all’amianto per poterlo sviluppare ma può restare latente per molti anni (anche 20).

Per quanto riguarda l’asbestosi, si tratta di una malattia grave in quanto irreversibile. È una fibrosi polmonare, che in sostanza provoca l’ispessimento e l’indurimento del tessuto polmonare facendo sì che l’ossigenazione del sangue si complichi. In genere si sviluppa a causa di una lunga esposizione all’amianto (periodo di circa 10/15 anni).

Infine, il mesotelioma. Si tratta del tumore della pleura, la membrana che riveste i polmoni. Tale patologia può insorgere anche a molta distanza dall’esposizione all’amianto, tra i 25 e i 40 anni dopo. Secondo le ultime ricerche, più lunga è stata l’esposizione, più è alto il rischio di morte.

Quali esami diagnostici fare per evitare il rischio da esposizione

La prevenzione è fondamentale quando si tratta di scongiurare l’insorgere di patologie oncologiche oppure di diagnosticarle in tempo per tentare di curarle efficacemente. Per tale motivo, chi è stato esposto all’amianto o teme di essere stato esposto, potrebbe effettuare i seguenti esami specifici:

  • visita medica e spirometria semplice, da ripetere eventualmente ogni anno o ogni due anni a seconda dei casi;
  • ricerca dei siderociti e dei corpuscoli dell’asbesto nell’espettorato;
  • visita specialistica otorinolaringoiatrica;
  • test di diffusione alveolo capillare;
  • tac al torace
  • radiografia del torace

Per quanto riguarda nello specifico il mesotelioma, l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC) consiglia di eseguire anche risonanza magnetica, misurazione dei livelli di osteopontina e SMRP nel sangue e biopsia.

Agire in tempi utili può davvero contribuire a salvare la vita e consentire di essere curati in modo efficace, per scongiurare gli effetti più nefasti di queste patologie oncologiche. La prevenzione è tutto, anche e soprattutto in questi casi.