Le proteste dei lavoratori dei mezzi pubblici della capitale argentina erano partite a giugno, ma solo ora si è arrivati allo sciopero della metropolitana. I sindacati di categoria hanno presentato una denuncia nei confronti del governo della città di Buenos Aires per “la presenza di amianto nelle metropolitane” e “mancato rispetto degli standard internazionali di protezione” invocando “il diritto dei lavoratori di interrompere l’erogazione dei servizi quando ciò comporti un pericolo per la loro salute”.

Nei vagoni della metropolitana, infatti, è stata rilevata la presenza di materiali pericolosi e sostanze cancerogene, e dunque ne è stata chiesta l’immediata rimozione.

Rischi amianto anche per i passeggeri, fermi per protesta anche gli autobus

Nel frattempo, anche l’Unione dei tranviari automotori (Uta) ha scioperato nell’area metropolitana di Buenos Aires: la protesta, oltre alle condizioni di sicurezza legate all’amianto, vuole portare l’attenzione delle aziende di trasporto e dei ministeri del Lavoro e dei Trasporti sul sistema salariale da adottare.

L’obiettivo del sindacato è ridurre la settimana lavorativa da 36 a 30 ore, ma tra le motivazioni è stata citata anche l’esposizione all’amianto nei vagoni che ogni giorno trasportano oltre 900 mila passeggeri. In Argentina l’utilizzo di tale materiale è stato vietato dal Ministero della Salute Nazionale nel 2003.

I sindacati accusano il governo di Buenos Aires

Le reiterate manifestazioni avvengono in un clima già effervescente per le imminenti elezioni, che quest’anno, oltre alla presidenza della Repubblica e al rinnovo di una parte del Parlamento, riguarderanno anche gli organi di governo della città autonoma di Buenos Aires e di 21 province.

I sindacati dei lavoratori del servizio di trasporto pubblico lamentano che nonostante la richiesta di messa in sicurezza dei mezzi nessuna di queste misure venga eseguita con la “complicità” del governo di Buenos Aires, nonostante le misure che l’organizzazione sindacale sta attuando per chiedere il ritiro della componente cancerogena per evitare il rischio che l’esposizione ad essa comporta per lavoratori, passeggeri e abitanti.