La Corte di Appello di Roma ha condannato l’Inail a corrispondere a due lavoratori, ex dipendenti di Cotral S.p.A. (Compagnia Trasporti Laziali) e di Alitalia S.p.A. un indennizzo per inabilità permanente a causa delle malattie professionali con cui convivono ormai da anni (rispettivamente placche pleuriche e asbestosi), causate dall’esposizione all’amianto. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona). In un caso la causa è stata vinta anche nei confronti dell’Inps che ora dovrà rivalutare la pensione con una maggiorazione del 50% per un determinato periodo di lavoro e concedere il prepensionamento.

Il riconoscimento arriva dopo diversi rigetti dell’Inail

La sentenza è stata emessa dopo che per alcune volte I’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro aveva rigettato le domande presentate perché fosse riconosciuta la malattia professionale, come a voler negare il diritto delle vittime di patologie asbesto-correlate, che si sono viste dunque costrette a rivolgersi alla magistratura per ottenerne la tutela, al fine di veder riconosciuti i propri diritti.

Secondo i giudici il lavoratore della Cotral sarebbe stato esposto all’amianto per 1920 giorni, senza guanti e mascherine, così come riportato da un testimone. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha comunicato che auspica il pagamento delle spettanze da parte dell’ente nel più breve tempo possibile.

I dipendenti Cotral e Alitalia a contatto per anni con l’amianto

Entrambi i lavoratori interessati dalla vicenda giudiziaria sono stati esposti alla fibra killer: si tratta di un dipendente Cotral, che ha lavorato come manovale addetto alla pulizia delle stazioni e dei locali tecnologici dal 1981 al 1989, provvedendo alla pulizia dei treni, alla manutenzione dei ceppi dei treni e alla pulizia dei relativi pezzi e che dal 1989 al 1999 ha svolto mansioni di manovratore presso gli impianti di Magliana e di Piramide, nella capitale.

Il dipendente dell’Alitalia invece dal luglio del 1995 sino all’ottobre del 2014 ha prestato servizio presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino dove era adibito alla gestione di tutte le operazioni di sottobordo all’aeromobile, oltre che di supporto all’attività di trasporto aereo.