Il rischio di avvelenamento da amianto resta un problema assai delicato, a Roma come nel resto d’Italia. Nella Capitale, in particolare, sono ancora molte le zone considerate critiche, come sottolineato nel corso del convegno Ona (Osservatorio nazionale amianto), in cui non solo sono state elencate le zone di Roma principalmente a rischio, ma sono state fornite alcune indicazioni utili ai cittadini, in modo tale che sappiano come comportarsi.
Le zone di Roma più a rischio avvelenamento da amianto
Secondo quanto emerso dal recente convegno Ona avvenuto in Campidoglio, nella Capitale sarebbero già stati effettuati numerosi interventi atti a bonificare in maniera massiccia una situazione che oggi appare senz’altro migliorata rispetto al passato. Nonostante questo, però, il lavoro da svolgere resta importante: vi sono ancora molti edifici che presentano tracce di questo materiale e il rischio avvelenamento da amianto per i cittadini è un pericolo reale. In particolare, sarebbero a rischio diverse costruzioni precedenti all’anno 1990 e le zone più colpite si troverebbero nei pressi degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, nella zone della Magliana, Casilina e Tiburtina.
I dati sull’amianto a Roma
Secondo i dati riportati dall’Ona, i casi di avvelenamento da amianto nella Capitale hanno subito un incremento, salendo a quota 882 tra il 2001 e il 2015. A questi numeri, nello scorso mese di dicembre, si sono aggiunte altre 411 persone, per un totale di 1300 casi e un tasso di mortalità del 93% entro i 5 anni.
Ed inoltre, ad oggi sono stati esposti oltre 350mila studenti e 50mila soggetti del corpo docenti, a cui si aggiungono mille persone impiegate nelle strutture bibliotecarie e 250 soggetti negli ospedali di tutta Italia. Dati in costante aggiornamento, man mano che avviene la mappatura del fenomeno.
Sempre per quanto riguarda l’avvelenamento da amianto a Roma, in 500 casi la patologia più frequente è il tumore al polmone (125 casi all’anno con 88% di indice di mortalità). In 200 casi i pazienti hanno presentato asbestosi (cicatrizzazione diffusa del tessuto polmonare, provocata proprio dall’inalazione dell’amianto), con 60 casi all’anno e un indice di mortalità pari al 30% avvenuta a seguito di d’areazione dei polmoni.
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