Quando parliamo di amianto dobbiamo sapere che in realtà non stiamo parlando di un unico materiale poiché ne esistono di varia natura. In attesa da sapere quanti tipi di amianto esistono e quali sono quelli considerati maggiormente pericolosi, dobbiamo sapere che l’amianto si caratterizza per essere un minerale di originale naturale, le cui fibre sono in genere divise da filamenti sottili e assai durevoli nel tempo.
Per lungo tempo è stato utilizzato in molteplici settori industriali, vista la capacità isolanti delle sue fibre, ma è un materiale estremamente pericoloso poiché le fibre sottili di amianto, se inalate, sono cancerogene e possono dunque provocare patologie come mesotelioma, asbestosi e altre malattie oncologiche.
Quanti tipi di amianto esistono
Quando si parla di amianto, dunque, si fa riferimento ad una serie di tipologie di questo materiale. In particolare:
- amosite, definito anche amianto bruno
- crisotilo, noto anche come amianto bianco
- crocidolite, conosciuto anche come amianto azzurro o amianto blu
- tremolite
- antofillite
- actinolite
Quali sono i tipi di amianto più pericolosi
Prima di conoscere quali sono i tipi di amianto più pericolosi tra quelli appena elencati, c’è da premettere un’indicazione fondamentale. L’amianto diventa pericoloso dal momento in cui viene tagliato, forato oppure danneggiato. Finché resta integro, infatti, rappresenta solo un pericolo potenziale.
Premesso ciò, le tipologie di amianto da considerare maggiormente pericolose sono l’amosite (l’amianto bruno) e la crocidolite (amianto azzurro o amianto blu). Per quanto riguarda quest’ultima, in particolare, sebbene il suo utilizzo sia stato fermato negli anni ‘70 del Novecento, la sua presenza è ancora segnalata in tantissime vecchie strutture.
Data la pericolosità di tale materiale, qualora si abbia il dubbio che esso sia presente nelle strutture di un edificio, è bene contattare immediatamente apposite aziende che siano in grado di valutare la situazione e nel caso procedere a rimozione e smaltimento sicuri. Qualora l’amianto dovesse danneggiarsi, come già anticipato, potrebbe rappresentare un grosso pericolo per la salute, anche a tantissimi anni di distanza. È infatti noto che le patologie oncologiche scatenate dall’inalazione delle polveri da amianto possano rimanere latenti fino a 40 anni circa.
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